Parliamo ancora di...omosessualità
Nov. 6th, 2007 11:33 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Da tempo non mi interessa più seguire le varie diatribe sul mondo e l'identità omosessuale e tantomeno parteciparvi, ma negli ultimi giorni mi è capitato di leggere un paio di articoli ed è quindi venuta fuori una discussione (con opinioni simili) con una mia amica. Visto che parte di ciò che ho scritto mi piaceva ho deciso di riportarlo qui.
Ho solo copia-incollato quindi è ancora scritto rivolto a lei, e scusate eventuali errori di ortografia e co ;)
NdG Sull'accettazione dell'omosessualità e i problemi che ne derivano
[...]Premesso che, lo sai, io stessa ho impiegato almeno due anni a farmi sul serio una ragione di chi sono veramente, e che ammetto non sia stato affatto facile, ma c'è davvero tuto questo bisogno di vergognarsi della propria identità sessuale? Ok, ammettere di volere una persona dello stesso sesso turba, e fin qui ci siamo, ma se turba è perchè ti preclude un sacco di cose in cui, in fondo, hai sempre sperato. Ti preclude una vita "normale", ma è la concezione di "normale" ad essere da definire. Non potrò avere figli, o per lo meno non in modo canonico (anche se sai che per me l'avere figli o meno in quanto lesbica è una lunga lotta interiore prima di tutto), in alcuni casi non potrò presentare la mia compagna in giro, non metterò mai il famoso abito bianco (e così l'universo perse l'occasione di vedere Ginny, per una volta in vita sua, totalmente in bianco e totalmente femminile...ahahahaha) e mille altre piccole cose, idiozie, ma che messe tutte insieme ti fanno alzare gli occhi al cielo ed urlare "perchè proprio a me, perchè non potevo essere, almeno in questo, come tutti gli altri?". è questo che per mesi mi ha turbato, di sicuro non l'essere diversa, non il "non potermi uniformare alla massa". Fanculo la massa.
Ma a questo punto la domanda è: perchè tanti problemi ad accettarsi? Perchè ancora così tanta discriminazione?
E credo che la risposta arrivi dagli omosessuali stessi.
I gay (lesbiche incluse)? una categoria chiusa, razzista, ghettizzante e anche un po meschina.
Si pretendono diritti, si pretende di essere considerati uguali e bla bla bla, ma poi siamo noi i primi ad autoghetizzarci e a fare i diversi.
Prima categoria fra tutte che andrebbe sterminata sono i gay che fanno la vita da gay ma si negano. Non dico di fare coming out col mondo, in molti casi saerbbe follia pura, e nella maggior parte degli altri oltre che inutile porterebbe solo problemi, ma sapere di essere gay, scoparsi una persona dello stesso sesso (si, scopare, perchè persone simili le considero incapaci di amare, mi spiace) eppure continuare a considerarsi eterosessuali, bandire la propria personalità, etichettarla come una semplice perversione in attesa di tornare sulla retta via, mantenere una facciata eterosessuale...spesso sono loro stessi i più omofobi di tutti. E non venirmi a dire che hanno dei problemi, che sono deboli o che. Fanculo. ci sono adolescenti, ragazzini di 12 anni, che hanno le palle di affrontare il problema, ci sono persone che se ne rendono davvero conto a 50 anni e sono pronti a mollare tutto, e passano le pene dell'inferno, Soffrono, piangono, si rovinano la vita, pensano al suicidio...eppure poi vincono la loro guerra e vivono felici, rendendosi conto che sono solo un'altra sfaccettatura della natura umana, così come ci sono persone a cui piace o meno il cioccolato a loro piace o meno una donna. Ma tutte queste persone son gettate sempre più a fondo da chi invece di essere gay non vuole proprio parlarne. Si sposano, fingono ancora e ancora e riescono a far sembrare che tutto vada bene...se io fossi un 14enne terrorizzato e vedessi un esempio simile cosa farei? lo seguirei ovviamente! Ed ecco tanti bei gay che negano, ed ecco che il 14enne accusa il compagno di classe di essere un finocchio solo perchè lui ha ammesso chi è, perchè non si è fatto una finta fidanzatina e perchè quekl suo primo bacio che tanto aspettava l'ha davvero dato ad un altro uomo (come sempre ti faccio notare che le lesbiche non sono considerate...si alternano tra "è una fase passerà" a mera fantasia erotica dell'universo maschile...sempre più spesso ormai spererei un'insulto perchè sono una sporca lesbica, almeno mi darebbe credito della mia identità sessuale...).
Per non parlare del fatto che sono persone così a rovinare l'immagine dell'omosessuale e a rallentarne l'accettazione. insomma, se lui ha istinti gay e può comunque sposarsi e avere figli perchè non tutti gli altri? Semplicemente perchè non lottano contro questo istinto deviato e invece vi rimangono a sguazzare...
Vuoi altri esempi del come la discriminazione parta sempre più dalla stessa comunità omosessuale? Ok...hai mai sentito parlare di locali "het friendly"? io no.
I locali "normali" possono più o meno accettare la comunità gay, fare serate dedicate anche a loro e tutto quanto, ma i locali (o le serate, perchè i locali prettamente gay sono praticamente inesistenti) non saranno mai totalmente het friendly. Certo, nessuno negherà mai l'accesso a qualche fag-hag, magari anche con fidanzato annesso, ma se un paio di coppie eterosessuali, nella migliore delle fedi possibili, entrassero? Altro che discriminazioni e sentirsi giudicati...[...]
(NdG Riguardo alla pubblicità promossa in Toscana)
[...]Riguardo alla pubblicità col bambino di cui parlavamo (NdG. quella del neonato con "homosexual" scritto sul bracialettino che è nata in toscana per sensibilizzare), onestamente non so se pensarne bene o pensarne male, ma sono più orientata verso la seconda opzione. Che si nasca omosessuali, che sia una predisposizione genetica, o meno, penso che se ne discuterà ancora per molto tempo, anche se, lo sai, personalmente lo trovo attendibile. Per esperienza personale so che non possono essere stati l'ambiente o le mie esperienze di vita a farmi diventare lesbica, ma non escludo che in alcuni casi, forse, possano avere un ruolo. Ma non è la scelta dell'immagine che a parer mio dovrebbe sollevare discussioni (ma ne parlo comunque dopo perchè anche su questo ho da ridire :P dubitavi?), quanto la scelta stessa di attaccare manifesti a favore dell'omosessualità. Il problema contro cui, tristemente, non si finirà mai di combattere, è l'ignoranza, la mentalità ristretta e il razzismo. La gente non accetta tutto ciò che è diverso, e l'essere gay è essere diverso. A questo punto se noi pubblicizziamo la cosa, appendendo manifesti alla stregua dei nuovi biscotti della ferrero, il messaggio che lanciamo è: "il diverso non è male, fidati". E ok, va benissimo, perchè sappiamo perfettamente che tuto ciò che è diverso non per questo è malvagio, ma al contempo sottolineiamo maggiormente il concetto di DI-VER-SO.
Un bambino che non è un maschietto o una femminuccia, è un OMOSESSUALE. Una terza categoria,non una sfaccettatura del suo essere, una caratteristica, ma un marchio che per sempre lo distinguerà da ogni uomo o donna "normali".
Non dico che essere omosessuale è una questione di gusti o che si possa liquidare con la facilità di "mi piacciono le mele e non le albicocche", so bene che è molto più di questo, ma la campagna pubblicitaria lo evidenzia come un modo di essere talmente differente che anzichè sensibilizzare può solo portare ad un ulteriore razzismo. Diciamocelo, chiunque vuole proteggere il proprio figlio, anche da se stesso, e quindi anche da una possibile omosessualità. Magari quando da grande arriverà e dirà "mamma, papà, sono gay" lo accetteranno senza problemi, ma chi lo desidererebbe per il proprio bambino? io per prima non lo vorrei! E pensare che mio figlio possa essere condannato fin dalla nascita...quella pubblicità mi irriterebbe.
ok, mi sono un po persa, ma tanto sei abituata alle mie mail prolisse, rotfl, tutto questo per dirti che a parer mio più si parla dell'orientamento sessuale, più la gente si ostina a sbandierare, più o meno fieramente, l'omosessualità e il voler diritti, in modi plateali e fatalistici, più l'effetto che otterremo è il contrario.
Non dico di affrontare l'essere gay in silenzio e sottomessi, non dico di tacerlo o porsi problemi (come leggevo in un articolo su "Gente" che mi ha fatto dare di matto) ma neppure fare dell'omosessualità un fenomeno mediatico.
mi piacciono le donne, qualcuno lo sa, qualcuno no. Di solito sono fiera della cosa, ma non in quanto "wow sono lesbica sono meglio degli altri/wow sono lesbica sono diversa", ma solo in quanto "ok, sono lesbica, è stata dura ma sono io, ho capito chi sono, ho combattuto per affermarlo e sono più forte di altri che non hanno avuto le mie stesse palle. Punto". Altre volte lo odio, vorrei potermi trovare un uomo, vorrei poter avere un figlio semplicemente e, comunque, senza le duemila implicazioni morali del mio caso, ecc ecc ecc...Tutto questo non mi rende differente da come ero quando ancora stavo con A. o con D. o con qualunque altro ragazzo, forse solo un po più sicura di me stessa, e quindi perchè dovrei andare in giro ad urlarlo? Sono problemi di qualcuno chi mi scopo? no. Voglio gli stessi diritti di te che stai con un uomo? si, ma non credo che li otterrò appendendo manifesti che a me stessa danno fastidio in quanto fuorvianti ed esibizionisti. Ma d'altronde non c'è razza più esibizionista dei gay, giusto? E forse sono strana io che trovo irritanti i comportamenti estremi. Le checche (con tutto il rispetto per chi conosciamo, lol), le lesbiche che credono che solo perchè amano un'altra donna debbano abbandonare ogni velleità di sembrare anche solo vagamente donne e diventano portuali mal riusciti, chi nega se stesso fino a rasentare l'omofobia...non li sopporto, perchè non possono sperare di ottenere gli stessi diritti, di spegnere le torce con cui ci inseguono all'urlo di "diversi!!" estremizzando ciò che sono.
In un mondo perfetto ognuno dovrebbe essere accettato per come è, in un mondo perfetto chiunque può essere se stesso, in un mondo perfetto non ci sono compromessi. Ma questo mondo di perfetto non ha niente e non possiamo partire da zero e pretendere di trasformarlo in perfetto in un solo colpo. Non posso io, Guido Rossi, 1,90m, 90 chili, barba e baffi neri professione camionista, mettermi contro una società che al massimo TOLLERA gli omosessuali, vestirmi di rosa e lustrini e sperare che tutti mi accettino, che capiscano che amo il rosa e non c'è niente di male ad indossarlo assieme quella carinissima borsettina di pailettes, e non posso accusare di omofobia la vecchietta che mi guarda male in posta. Purtroppo non in questo mondo. Però posso pretendere, io Guido Rossi e bla bla, di uscire col mio uomo e tenergli la mano come qualunque altra coppia innamorata. posso partire dal basso e far capire alla vecchietta che vedo nel mio compagno Mario Bianchi quello che lei vedeva in quel soldato tanto bello che durante la guerra è passato dal suo paese. Posso farle capire che siamo uguali, ma mettendole davanti un'immagine familiare, l'immagine di me, camionista, che sa amare, non un'immagine scioccante (magari del suo nipotino appena nato con al polso un braccilaetto cn scritto omosessuale!!). Perchè quando quella vecchiettina arriverà a casa e racconterà ai nipoti che un omone vestito in lustrini l'ha guardata male in posta i nipoti in automatico penseranno male di quell'omone, così come la casalinga che mi rimane turbata dal cartellone con un bambino "omosessuale", o a cui il figlio chiederà il significato, non trarrà da quello un messaggio positivo, tutt'altro.[...]
[...]Non voglio il silenzio, non voglio essere sottomessa e fare finta di niente, ma non voglio neppure essere strumentalizzata, non voglio che ciò che sono diventi un manifesto o che lo usino per qualche rigiro politico. Non voglio far scandalo e non voglio che accettino il mio essere diversa e mi diano ciò che chiedo pur di farmi tacere, semplicemente perchè diversa non lo sono. Sono una donna, una figlia, un'amante, un'amica, una studentessa, una spleologa, la padrona di un gatto e due tartarughe...ma nella smania di uguaglianza che ci circonda sempre di più tutto qeusto viene cancellato, sopraffatto dall'essere omosessuale e dalla smania di ottenere più diritti, come se quest'unica cosa fosse la più importante. Mi diano un lavoro, una pensione per i miei e quelle altre due o trecento cose e poi potremo cominciare a considerare di rompere le palle perchè voglio questo o quel diritto da lesbica. Anche perchè non mi serve a molto essere una lesbica felice ma disoccupata, coi genitori a carico e uno stato che va a rotoli...[...] Sensibilizzare all'accettazione ok, aiutare gli adolescenti in crisi perfetto, ma non facciamoli sentire come se tutti i loro problemi stessero nell'omosessualità, non martirizziamo la società dicendo ad un ragazzino che viene maltrattato a scuola solo perchè è gay. Sono maltrattati anche i troppo ricchi o i troppo poveri, i secchioni o chi ha (o non ha visto il periodo :P) l'apparecchio ai denti. Se fossero eterosessuali la loro vita non sarebbe più semplice, così come non lo sarebbe la mia.[...]
ok, ora forse qualcuno mi darà dell'insensibile, della stronza, della depressa cronica o quant'altro. Magari arriverà perfino qualche botta di omofoba, ma questo è più o meno quello che penso, ovviamente riassunto e magari lacunoso in quanto estratto da un discorso e quindi sono solo pezzetti di cose di cui, peraltro, avevamo già parlato.
Se qualcuno vorrà dire la sua, sul problema della sensibilizzazione e del manifesto incriminato (di cui al momento non trovo un'immagine ma provvederò al più presto) è decisamente ben accetto ;).
[EDIT]

[EDIT2] Siccome ne sto parlando in chat con Raf e sembra che alcune cose non siano chiare, per evitare fraintendimenti un paio di specificazioni ;)
- il mio è un discorso generale non nel senso che *tutti* i gay sono così, ma solo nel senso che critica quella che al momento sembra la maggior tendenza di pensiero/comportamento. quella che strumentalizza, quella che fa di tutto un movimento politico e una pubblicità.
So per contro che ci sono omosessuali, ed eterosessuali, che lottano e lavorano ogni giorno per dare a me e quelli come me un mondo migliore, che lo fanno spesso a spese loro, e che sono quelli che davvero cambieranno il mondo prima o poi, e ringrazio queste persone, inchinandomi davanti ai loro sforzi, nessuna critica gli è rivolta.
- Non asserisco che bisogna rinunciare ai diritti, non ho alcuna intenzione di farlo e non ho intenzione di smettere di lottare per averli, ciò che dico è che si sta facendo in maniera sbagliata. Che gli omosessuali lottano per i "loro" diritti come se fossero gli unici importanti, mettendoli in primo piano rispetto ai diritti dell'intera popolazione, e questo di sicuro non aiuta la comunità gay, ma anzi sembra metterla in luce come ancora più diversa, come pronta a lottare per cose che il resto della gente potrebbe considerare più futili e, quindi, getta una luce negativa e ostacola la collaborazione.
Ottenere diritti per gli omosessuali è una cosa graduale, è inutile combattere per avere subito l'accordo perfetto, la soluzione di vita omosessuale ideale, se alle spalle manca tutto il resto, a partire dalla sanità, e se per arrivarci (che magari prima o poi per sfinimento qualche politico uno straccio di riconoscimento ce lo da pure) ci inimichiamo il resto della società che lotta per diritti più basilari come riuscire a dar da mangiare ai figli fino a fine mese.
- Stesso discorso per il volermi veder riconosciuti prima altri diritti. Sarà anche tanto bello potermi sposare con la mia compagna, ma non me ne faccio molto se ne io ne lei riusciamo a tirare avanti e se muoio di malasanità quando mi faccio operare di appendicite. Ok, lei non può entrare a trovarmi all'ospedale se la mia famiglia non le da il permesso, e sono la prima a voler lottare per cambiarlo, ma intanto mentre lei lotta per poter entrare nella mia stanza io sono morta d'infezione perchè mi è passata una pantegana sul letto ^^;
ATTENZIONE: il post è pubblico, quindi i commenti, onde evitare fiumi di sangue, saranno momentaneamente screenati. A meno che non mi chiediate che rimangano tali, dopo averli letti e aver controllati che non ci siano insulti o quant'altro di poco gradevole, saranno resi pubblici.
Ho solo copia-incollato quindi è ancora scritto rivolto a lei, e scusate eventuali errori di ortografia e co ;)
NdG Sull'accettazione dell'omosessualità e i problemi che ne derivano
[...]Premesso che, lo sai, io stessa ho impiegato almeno due anni a farmi sul serio una ragione di chi sono veramente, e che ammetto non sia stato affatto facile, ma c'è davvero tuto questo bisogno di vergognarsi della propria identità sessuale? Ok, ammettere di volere una persona dello stesso sesso turba, e fin qui ci siamo, ma se turba è perchè ti preclude un sacco di cose in cui, in fondo, hai sempre sperato. Ti preclude una vita "normale", ma è la concezione di "normale" ad essere da definire. Non potrò avere figli, o per lo meno non in modo canonico (anche se sai che per me l'avere figli o meno in quanto lesbica è una lunga lotta interiore prima di tutto), in alcuni casi non potrò presentare la mia compagna in giro, non metterò mai il famoso abito bianco (e così l'universo perse l'occasione di vedere Ginny, per una volta in vita sua, totalmente in bianco e totalmente femminile...ahahahaha) e mille altre piccole cose, idiozie, ma che messe tutte insieme ti fanno alzare gli occhi al cielo ed urlare "perchè proprio a me, perchè non potevo essere, almeno in questo, come tutti gli altri?". è questo che per mesi mi ha turbato, di sicuro non l'essere diversa, non il "non potermi uniformare alla massa". Fanculo la massa.
Ma a questo punto la domanda è: perchè tanti problemi ad accettarsi? Perchè ancora così tanta discriminazione?
E credo che la risposta arrivi dagli omosessuali stessi.
I gay (lesbiche incluse)? una categoria chiusa, razzista, ghettizzante e anche un po meschina.
Si pretendono diritti, si pretende di essere considerati uguali e bla bla bla, ma poi siamo noi i primi ad autoghetizzarci e a fare i diversi.
Prima categoria fra tutte che andrebbe sterminata sono i gay che fanno la vita da gay ma si negano. Non dico di fare coming out col mondo, in molti casi saerbbe follia pura, e nella maggior parte degli altri oltre che inutile porterebbe solo problemi, ma sapere di essere gay, scoparsi una persona dello stesso sesso (si, scopare, perchè persone simili le considero incapaci di amare, mi spiace) eppure continuare a considerarsi eterosessuali, bandire la propria personalità, etichettarla come una semplice perversione in attesa di tornare sulla retta via, mantenere una facciata eterosessuale...spesso sono loro stessi i più omofobi di tutti. E non venirmi a dire che hanno dei problemi, che sono deboli o che. Fanculo. ci sono adolescenti, ragazzini di 12 anni, che hanno le palle di affrontare il problema, ci sono persone che se ne rendono davvero conto a 50 anni e sono pronti a mollare tutto, e passano le pene dell'inferno, Soffrono, piangono, si rovinano la vita, pensano al suicidio...eppure poi vincono la loro guerra e vivono felici, rendendosi conto che sono solo un'altra sfaccettatura della natura umana, così come ci sono persone a cui piace o meno il cioccolato a loro piace o meno una donna. Ma tutte queste persone son gettate sempre più a fondo da chi invece di essere gay non vuole proprio parlarne. Si sposano, fingono ancora e ancora e riescono a far sembrare che tutto vada bene...se io fossi un 14enne terrorizzato e vedessi un esempio simile cosa farei? lo seguirei ovviamente! Ed ecco tanti bei gay che negano, ed ecco che il 14enne accusa il compagno di classe di essere un finocchio solo perchè lui ha ammesso chi è, perchè non si è fatto una finta fidanzatina e perchè quekl suo primo bacio che tanto aspettava l'ha davvero dato ad un altro uomo (come sempre ti faccio notare che le lesbiche non sono considerate...si alternano tra "è una fase passerà" a mera fantasia erotica dell'universo maschile...sempre più spesso ormai spererei un'insulto perchè sono una sporca lesbica, almeno mi darebbe credito della mia identità sessuale...).
Per non parlare del fatto che sono persone così a rovinare l'immagine dell'omosessuale e a rallentarne l'accettazione. insomma, se lui ha istinti gay e può comunque sposarsi e avere figli perchè non tutti gli altri? Semplicemente perchè non lottano contro questo istinto deviato e invece vi rimangono a sguazzare...
Vuoi altri esempi del come la discriminazione parta sempre più dalla stessa comunità omosessuale? Ok...hai mai sentito parlare di locali "het friendly"? io no.
I locali "normali" possono più o meno accettare la comunità gay, fare serate dedicate anche a loro e tutto quanto, ma i locali (o le serate, perchè i locali prettamente gay sono praticamente inesistenti) non saranno mai totalmente het friendly. Certo, nessuno negherà mai l'accesso a qualche fag-hag, magari anche con fidanzato annesso, ma se un paio di coppie eterosessuali, nella migliore delle fedi possibili, entrassero? Altro che discriminazioni e sentirsi giudicati...[...]
(NdG Riguardo alla pubblicità promossa in Toscana)
[...]Riguardo alla pubblicità col bambino di cui parlavamo (NdG. quella del neonato con "homosexual" scritto sul bracialettino che è nata in toscana per sensibilizzare), onestamente non so se pensarne bene o pensarne male, ma sono più orientata verso la seconda opzione. Che si nasca omosessuali, che sia una predisposizione genetica, o meno, penso che se ne discuterà ancora per molto tempo, anche se, lo sai, personalmente lo trovo attendibile. Per esperienza personale so che non possono essere stati l'ambiente o le mie esperienze di vita a farmi diventare lesbica, ma non escludo che in alcuni casi, forse, possano avere un ruolo. Ma non è la scelta dell'immagine che a parer mio dovrebbe sollevare discussioni (ma ne parlo comunque dopo perchè anche su questo ho da ridire :P dubitavi?), quanto la scelta stessa di attaccare manifesti a favore dell'omosessualità. Il problema contro cui, tristemente, non si finirà mai di combattere, è l'ignoranza, la mentalità ristretta e il razzismo. La gente non accetta tutto ciò che è diverso, e l'essere gay è essere diverso. A questo punto se noi pubblicizziamo la cosa, appendendo manifesti alla stregua dei nuovi biscotti della ferrero, il messaggio che lanciamo è: "il diverso non è male, fidati". E ok, va benissimo, perchè sappiamo perfettamente che tuto ciò che è diverso non per questo è malvagio, ma al contempo sottolineiamo maggiormente il concetto di DI-VER-SO.
Un bambino che non è un maschietto o una femminuccia, è un OMOSESSUALE. Una terza categoria,non una sfaccettatura del suo essere, una caratteristica, ma un marchio che per sempre lo distinguerà da ogni uomo o donna "normali".
Non dico che essere omosessuale è una questione di gusti o che si possa liquidare con la facilità di "mi piacciono le mele e non le albicocche", so bene che è molto più di questo, ma la campagna pubblicitaria lo evidenzia come un modo di essere talmente differente che anzichè sensibilizzare può solo portare ad un ulteriore razzismo. Diciamocelo, chiunque vuole proteggere il proprio figlio, anche da se stesso, e quindi anche da una possibile omosessualità. Magari quando da grande arriverà e dirà "mamma, papà, sono gay" lo accetteranno senza problemi, ma chi lo desidererebbe per il proprio bambino? io per prima non lo vorrei! E pensare che mio figlio possa essere condannato fin dalla nascita...quella pubblicità mi irriterebbe.
ok, mi sono un po persa, ma tanto sei abituata alle mie mail prolisse, rotfl, tutto questo per dirti che a parer mio più si parla dell'orientamento sessuale, più la gente si ostina a sbandierare, più o meno fieramente, l'omosessualità e il voler diritti, in modi plateali e fatalistici, più l'effetto che otterremo è il contrario.
Non dico di affrontare l'essere gay in silenzio e sottomessi, non dico di tacerlo o porsi problemi (come leggevo in un articolo su "Gente" che mi ha fatto dare di matto) ma neppure fare dell'omosessualità un fenomeno mediatico.
mi piacciono le donne, qualcuno lo sa, qualcuno no. Di solito sono fiera della cosa, ma non in quanto "wow sono lesbica sono meglio degli altri/wow sono lesbica sono diversa", ma solo in quanto "ok, sono lesbica, è stata dura ma sono io, ho capito chi sono, ho combattuto per affermarlo e sono più forte di altri che non hanno avuto le mie stesse palle. Punto". Altre volte lo odio, vorrei potermi trovare un uomo, vorrei poter avere un figlio semplicemente e, comunque, senza le duemila implicazioni morali del mio caso, ecc ecc ecc...Tutto questo non mi rende differente da come ero quando ancora stavo con A. o con D. o con qualunque altro ragazzo, forse solo un po più sicura di me stessa, e quindi perchè dovrei andare in giro ad urlarlo? Sono problemi di qualcuno chi mi scopo? no. Voglio gli stessi diritti di te che stai con un uomo? si, ma non credo che li otterrò appendendo manifesti che a me stessa danno fastidio in quanto fuorvianti ed esibizionisti. Ma d'altronde non c'è razza più esibizionista dei gay, giusto? E forse sono strana io che trovo irritanti i comportamenti estremi. Le checche (con tutto il rispetto per chi conosciamo, lol), le lesbiche che credono che solo perchè amano un'altra donna debbano abbandonare ogni velleità di sembrare anche solo vagamente donne e diventano portuali mal riusciti, chi nega se stesso fino a rasentare l'omofobia...non li sopporto, perchè non possono sperare di ottenere gli stessi diritti, di spegnere le torce con cui ci inseguono all'urlo di "diversi!!" estremizzando ciò che sono.
In un mondo perfetto ognuno dovrebbe essere accettato per come è, in un mondo perfetto chiunque può essere se stesso, in un mondo perfetto non ci sono compromessi. Ma questo mondo di perfetto non ha niente e non possiamo partire da zero e pretendere di trasformarlo in perfetto in un solo colpo. Non posso io, Guido Rossi, 1,90m, 90 chili, barba e baffi neri professione camionista, mettermi contro una società che al massimo TOLLERA gli omosessuali, vestirmi di rosa e lustrini e sperare che tutti mi accettino, che capiscano che amo il rosa e non c'è niente di male ad indossarlo assieme quella carinissima borsettina di pailettes, e non posso accusare di omofobia la vecchietta che mi guarda male in posta. Purtroppo non in questo mondo. Però posso pretendere, io Guido Rossi e bla bla, di uscire col mio uomo e tenergli la mano come qualunque altra coppia innamorata. posso partire dal basso e far capire alla vecchietta che vedo nel mio compagno Mario Bianchi quello che lei vedeva in quel soldato tanto bello che durante la guerra è passato dal suo paese. Posso farle capire che siamo uguali, ma mettendole davanti un'immagine familiare, l'immagine di me, camionista, che sa amare, non un'immagine scioccante (magari del suo nipotino appena nato con al polso un braccilaetto cn scritto omosessuale!!). Perchè quando quella vecchiettina arriverà a casa e racconterà ai nipoti che un omone vestito in lustrini l'ha guardata male in posta i nipoti in automatico penseranno male di quell'omone, così come la casalinga che mi rimane turbata dal cartellone con un bambino "omosessuale", o a cui il figlio chiederà il significato, non trarrà da quello un messaggio positivo, tutt'altro.[...]
[...]Non voglio il silenzio, non voglio essere sottomessa e fare finta di niente, ma non voglio neppure essere strumentalizzata, non voglio che ciò che sono diventi un manifesto o che lo usino per qualche rigiro politico. Non voglio far scandalo e non voglio che accettino il mio essere diversa e mi diano ciò che chiedo pur di farmi tacere, semplicemente perchè diversa non lo sono. Sono una donna, una figlia, un'amante, un'amica, una studentessa, una spleologa, la padrona di un gatto e due tartarughe...ma nella smania di uguaglianza che ci circonda sempre di più tutto qeusto viene cancellato, sopraffatto dall'essere omosessuale e dalla smania di ottenere più diritti, come se quest'unica cosa fosse la più importante. Mi diano un lavoro, una pensione per i miei e quelle altre due o trecento cose e poi potremo cominciare a considerare di rompere le palle perchè voglio questo o quel diritto da lesbica. Anche perchè non mi serve a molto essere una lesbica felice ma disoccupata, coi genitori a carico e uno stato che va a rotoli...[...] Sensibilizzare all'accettazione ok, aiutare gli adolescenti in crisi perfetto, ma non facciamoli sentire come se tutti i loro problemi stessero nell'omosessualità, non martirizziamo la società dicendo ad un ragazzino che viene maltrattato a scuola solo perchè è gay. Sono maltrattati anche i troppo ricchi o i troppo poveri, i secchioni o chi ha (o non ha visto il periodo :P) l'apparecchio ai denti. Se fossero eterosessuali la loro vita non sarebbe più semplice, così come non lo sarebbe la mia.[...]
ok, ora forse qualcuno mi darà dell'insensibile, della stronza, della depressa cronica o quant'altro. Magari arriverà perfino qualche botta di omofoba, ma questo è più o meno quello che penso, ovviamente riassunto e magari lacunoso in quanto estratto da un discorso e quindi sono solo pezzetti di cose di cui, peraltro, avevamo già parlato.
Se qualcuno vorrà dire la sua, sul problema della sensibilizzazione e del manifesto incriminato (di cui al momento non trovo un'immagine ma provvederò al più presto) è decisamente ben accetto ;).
[EDIT]

[EDIT2] Siccome ne sto parlando in chat con Raf e sembra che alcune cose non siano chiare, per evitare fraintendimenti un paio di specificazioni ;)
- il mio è un discorso generale non nel senso che *tutti* i gay sono così, ma solo nel senso che critica quella che al momento sembra la maggior tendenza di pensiero/comportamento. quella che strumentalizza, quella che fa di tutto un movimento politico e una pubblicità.
So per contro che ci sono omosessuali, ed eterosessuali, che lottano e lavorano ogni giorno per dare a me e quelli come me un mondo migliore, che lo fanno spesso a spese loro, e che sono quelli che davvero cambieranno il mondo prima o poi, e ringrazio queste persone, inchinandomi davanti ai loro sforzi, nessuna critica gli è rivolta.
- Non asserisco che bisogna rinunciare ai diritti, non ho alcuna intenzione di farlo e non ho intenzione di smettere di lottare per averli, ciò che dico è che si sta facendo in maniera sbagliata. Che gli omosessuali lottano per i "loro" diritti come se fossero gli unici importanti, mettendoli in primo piano rispetto ai diritti dell'intera popolazione, e questo di sicuro non aiuta la comunità gay, ma anzi sembra metterla in luce come ancora più diversa, come pronta a lottare per cose che il resto della gente potrebbe considerare più futili e, quindi, getta una luce negativa e ostacola la collaborazione.
Ottenere diritti per gli omosessuali è una cosa graduale, è inutile combattere per avere subito l'accordo perfetto, la soluzione di vita omosessuale ideale, se alle spalle manca tutto il resto, a partire dalla sanità, e se per arrivarci (che magari prima o poi per sfinimento qualche politico uno straccio di riconoscimento ce lo da pure) ci inimichiamo il resto della società che lotta per diritti più basilari come riuscire a dar da mangiare ai figli fino a fine mese.
- Stesso discorso per il volermi veder riconosciuti prima altri diritti. Sarà anche tanto bello potermi sposare con la mia compagna, ma non me ne faccio molto se ne io ne lei riusciamo a tirare avanti e se muoio di malasanità quando mi faccio operare di appendicite. Ok, lei non può entrare a trovarmi all'ospedale se la mia famiglia non le da il permesso, e sono la prima a voler lottare per cambiarlo, ma intanto mentre lei lotta per poter entrare nella mia stanza io sono morta d'infezione perchè mi è passata una pantegana sul letto ^^;
ATTENZIONE: il post è pubblico, quindi i commenti, onde evitare fiumi di sangue, saranno momentaneamente screenati. A meno che non mi chiediate che rimangano tali, dopo averli letti e aver controllati che non ci siano insulti o quant'altro di poco gradevole, saranno resi pubblici.
no subject
Date: 2007-11-07 09:53 am (UTC)Riguardo alla pubblicità della Toscani io credo produca un effetto opposto a quello prefissatosi: l' omosessualità non è una malattia ereditaria, non si nasce gay. La pubblicità in sé è socialmente e culturalmente brutta, moralmente inaccettabile, gratuita nell' effetto di scandalo perchè è questo che vuole ottenere. Scandalizzare, scioccare, reprimere. Chi si augurerebbe di avere un figlio gay? io non lo vorrei mai. Non è una campagna di sensibilizzazione ma di chiusura, si mette un punto. è così signori, gay si nasce non ci possiamo fare nulla. Crea sconcerto e difesa, diffidenza. L' essere gay è un percorso che si attraversa con difficoltà, rinuncia e dolore, associato alla vita, alla crescita, alla visione di noi stessi e degli altri, ad emozioni che proviamo ma che non ci possiamo portare dietro da quando veniamo al mondo. è una reazione al nostro stare in società, a ricevere, amalgamandoli, i più graduali stimoli, una diversa alchimia di sentimenti, non una malattia ne tanto meno una trasmissione genetica.
no subject
Date: 2007-11-07 11:25 am (UTC)Sinceramente compatisco tutti quelli che discriminano, non faccio parate contro l'omofobia o l'ignoranza, non li capisco come loro non capiscono me.
La pubblicità toscana trovo che sia veramente di cattivo gusto...se l'idea voleva essere buona la realizzazione non è stata efficace. Pare veramente una malattia X-S